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L’ESPERIENA DI FEDERICA DE ANTONI VOLONTARIA DEL SERVIZIO CIVILE ASSEGNATA ALLA NOSTRA AVIS
UN ANNO DI ESPERIENZA DI SERVIZIO CIVILE PRESSO L’AVIS DI MARINO
“Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese.”
Il Servizio Civile Nazionale è nato innanzitutto per dare ai ragazzi l’occasione di assumere un ruolo attivo nella società in cui viviamo, per difenderla e migliorarla. Io condivido appieno questo punto, poiché penso sia molto importante che, in un’età come quella dei vent’anni, che offre la possibilità di provare nuove esperienze, che potrebbero rivelarsi sorprendenti e decisive, si possa decidere di fermarsi un momento a considerare quali sono le proprie potenzialità e le aspettative per il futuro, e incanalare queste energie al servizio di una buona causa.
Ho scelto il Servizio Civile per mettere alla prova le mie capacità umane e anche se avevo avuto altre esperienze di volontariato, ho scelto l’AVIS perché è una di quelle associazioni che con la loro attività rendono possibile salvare vite umane, quelle stesse associazioni che vengono portate avanti da persone che con tanta energia si mettono al servizio del prossimo e fanno emergere la parte “buona” dell’essere umano.
Personalmente non ho avuto particolari difficoltà durante il servizio, perché ho avuto al mio fianco persone che mi hanno guidata con competenza e mi hanno sempre sostenuta durante tutto il cammino. Di questa esperienza mi resterà, per prima cosa, l’amicizia di coloro che mi sono stati vicini per tutto l’anno (volontari, medici, infermieri, donatori) e le abilità che mi hanno saputo trasmettere lavorando insieme, ho visto apprezzare il mio lavoro e riconosciute tutte le mie potenzialità.
Ho rafforzato l’abilità nel saper affrontare e superare i problemi e le varie difficoltà che si sono presentate ed ho inoltre ho sviluppato una maggiore capacità di ascolto e mediazione e ho anche potuto testare la mia capacità di inserirmi in un team, confermando di essere una persona dotata di un ottimo spirito di adattamento e capace di collaborare con gli altri.
Sono molte le attività svolte durante l’anno di servizio civile, la maggior parte delle quali previste dal progetto. Gli obiettivi generali prevedevano infatti di coinvolgere attivamente i giovani nella missione principale di Avis, cooperare alla gestione complessiva del rapporto con il donatore, promuovere la donazione di sangue anche attraverso il reclutamento di nuovi donatori.
Mi sono occupata anche della gestione dei dati relativi alle raccolte, della promozione e del contatto diretto con il donatore e in particolare ho lavorato nell’ accettazione, poiché mi era stato affidato anche il compito di effettuare le chiamate telefoniche a coloro che avevano richiesto informazioni sulla donazione, tramite iscrizione al sito e infine la gestione dei dati relativi agli esiti di queste chiamate.
Rispetto alle mie aspettative il servizio si è rivelato molto ricco di esperienze significative, dal punto di vista umano ma anche strettamente formativo e professionale, al termine di questa esperienza posso dire di aver acquisito nuove competenze professionali, che ritengo possano essere utili per il mio futuro lavorativo, ho imparato a gestire i tempi di consegna di compiti a me affidati dal personale dell’ufficio, la capacità di ottimizzare il tempo maturato e ad utilizzare nuovi strumenti informatici. Di questa esperienze mi resterà senza dubbio una spiccata conoscenza della logistica organizzativa, la capacità di lavorare in un team, affrontando le difficoltà che tutto ciò comporta (trovare punti di accordo tra idee diverse, discutere e rimediare ad errori che il singolo può compiere) ma anche dare il proprio piccolo contributo, cercando di capire la complessità del sistema, tenendo sempre presente l’obiettivo primario che (in questo caso) Avis si prefigge: salvare vite umane e preservare la salute del donatore, relazionandosi al meglio con i soci e i donatori e a questo proposito ho imparato che nell’ascoltare quello che le persone raccontano bisogna guardare dietro, perché c’è sempre molto di più.
La soddisfazione più grande che ho avuto è stata quella di sentirmi utile, nel mio piccolo, per diffondere l’importanza della donazione di sangue nella comunità e tra i miei coetanei, purtroppo il tempo era poco, gli impegni molti e la voglia di riuscita in entrambi i campi tanta. Per me la difficoltà più grande è stata conciliare l’impegno del servizio con quello dei miei studi universitari, ma adesso che sono alla fine posso dire finalmente di esserci riuscita e sicuramente consiglierei a tutti i ragazzi che non lo hanno ancora provato, di affidare un anno della loro vita al Servizio Civile, perché rappresenta un’ottima occasione di crescita professionale ma soprattutto umana.
Grazie per avermi donato questa splendida opportunità!
Federica De Antoni